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Andiamo avanti con serenità e determinazione

Venti tempestosi agitano le cronache dei nostri giorni, fatti atroci e preoccupanti non solo lontano da noi ma anche vicino, e notizie inquietanti si susseguono, a togliere il respiro, a stravolgere la “quotidianità” della vita, a rapire la fiducia e la speranza alla gente comune. E’ il caso dei tanti, troppi esempi di corruzione e malversazione da parte di amministratori disonesti di alto livello ma anche di livello più basso, ma anche di semplici cittadini che frodano lo Stato per interesse particolare, magari per piccole cifre mensili (come i falsi invalidi).

Se da una parte c’è la soddisfazione e l’orgoglio del successo di Expo e dei sintomi di uscita dalla crisi, resta però in tutti lo sconforto per un apparente sfacelo, anche la natura pare voglia presentare il conto da pagare per tutti i dissesti idrogeologici provocati o quanto meno non evitati da scelte miopi e/o scellerate.

In un quadro così desolante non poteva mancare l’attacco alla Chiesa. L’arresto del monsignore spagnolo Lucio Angel Vallejo Balda e di Francesca Immacolata Chaoqui, ha segnato il cosiddetto nuovo scandalo Vatileaks: documenti riservati sono stati sottratti e conversazioni private del Papa sono state registrate di nascosto e passate a giornalisti che ne fanno uso per i loro libri di imminente pubblicazione (Via Crucis di Gianluigi Nuzzi, conduttore di “Quartogrado” su Rete4, e Avarizia del giornalista dell’Espresso Emiliano Fittipaldi).

Naturalmente una notizia così non poteva non essere ripresa ed utilizzata, spesso strumentalmente, dai media, ghiotto boccone per il circuito mediatico e soprattutto per chi ci vuole speculare sopra. Gli autori dei due volumi, ognuno per proprio conto, affermano che ciò che dicono nel loro libro di inchiesta sugli scandali finanziari in Vaticano sono una ricerca di verità e dunque “a fin di bene”. Ma una (presunta) verità ottenuta tramite passaggi illeciti di informazioni e quindi con la slealtà, la frode ed il tradimento della fiducia è davvero un bene?

Molti commentatori argomentano che lo scandalo è frutto di una forte resistenza, interna al Vaticano, agli sforzi di riforma delle finanze vaticane del Pontefice, parlano di intrighi e lotte interne, da parte di gruppi di interesse tradizionalisti, intorno a Francesco ed alla sua spinta riformista che ha scosso la Curia. Non manca, ovviamente, il riferimento allo scandalo del corvo Paolo Gabriele, il maggiordomo di Papa Benedetto XVI, alle dimissioni di quest’ultimo, alle operazioni della Curia e dello Ior, istituzioni a lungo contaminate da scandali e corruzione. Un quadro a tinte fosche e scandalistiche dipinge la Chiesa come un ambiente fatto soprattutto di, invidie, divisioni, fazioni, che si oppongono alle spinte di riforma verso la trasparenza di Papa Bergoglio. “Un attacco alla Chiesa” l’ha definito Mons. Galantino, Segretario generale della Cei.

E’ davvero un quadro sconfortante, che vuol togliere fiducia anche nella Chiesa. Qual è il nostro atteggiamento di cristiani? Ci facciamo prendere anche noi nel vortice della sfiducia e delle più nere previsioni? Vogliamo prendere anche noi per oro colato tutto ciò che viene pubblicato su stampa e tv? Vogliamo continuare ad accettare, rassegnati e passivi, tutto quello che ci dicono, senza pensare con la nostra testa e senza verificare in base anche alla nostra esperienza?

Credo che ci siano alcune cose da cui, da cristiani, non possiamo prescindere: Gesù ha vinto il peccato e la morte e questo deve farci guardare sempre con fede e fiducia al mondo e al futuro, ma impegnandoci bene, sempre e comunque, nel nostro operare, a livello personale, familiare, sociale, professionale. Ognuno è responsabile dei propri atti. Giustificare la propria rinuncia ad agire bene perché “tutti fanno così” non è da cristiani.

E poi c’è Papa Francesco che con la più grande semplicità e concretezza ci offre una guida in questi frangenti difficili e complessi. Riferisce in un twitt l’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato vaticana: “Ho appena visto il Papa. Sue parole testuali: andiamo avanti con serenità e determinazione“.

Ecco, appunto: anche noi andiamo avanti con serenità e determinazione. Facciamo nostre queste parole. Tutti noi conosciamo bene la fragilità umana che fa compiere errori e mancanze, ma conosciamo altrettanto bene anche tantissime persone di chiesa che agiscono nel silenzio spargendo solo bene intorno a sé. Sappiamo poi che di fronte al peccato dobbiamo opporre il rifiuto, ma di fronte al peccatore usare la misericordia, e che non siamo noi i giudici. E non lo sono neppure i giornalisti, troppo spesso in cerca di scoop e di vendite più che di verità.

Anche venendo a conoscenza di peccati nella Chiesa, oltre che nella società, cerchiamo di guardare con gli occhi di Dio e preghiamo, questo sì, lo possiamo fare, preghiamo per la nostra Chiesa e per il mondo e andiamo avanti con serenità e determinazione.

Adriana Letta